Giacomo figlio di Zebedeo comunemente distinto come Giacomo il Maggiore, è fratello di Giovanni. Giacomo appartiene, insieme con Pietro e Giovanni, al gruppo dei tre discepoli privilegiati che sono stati ammessi da Gesù a momenti importanti della sua vita.
Egli ha potuto partecipare al momento dell’agonia di Gesù nell’orto del Getsemani e all’evento della Trasfigurazione di Gesù. Giacomo sperimenta la gloria del Signore, lo vede nel colloquio con Mosé ed Elia, vede trasparire lo splendore divino in Gesù; nell’altro si trova di fronte alla sofferenza e all’umiliazione, vede con i propri occhi come il Figlio di Dio si umilia facendosi obbediente fino alla morte.
La gloria di Cristo si realizza proprio nella Croce, nella partecipazione alle nostre sofferenze.
Questa maturazione della fede fu portata a compimento dallo Spirito Santo nella Pentecoste, così che Giacomo, quando venne il momento della suprema testimonianza, non si tirò indietro.
All’inizio degli anni 40 del I secolo il re Erode Agrippa, cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa, e fece uccidere di spada Giacomo.
Una tradizione successiva, racconta di un suo soggiorno in Spagna per evangelizzare quella importante regione dell’impero romano. Secondo un’altra tradizione, sarebbe invece stato il suo corpo ad essere trasportato in Spagna, nella città di Santiago di Compostella.
Come tutti sappiamo, quel luogo divenne oggetto di grande venerazione ed è tuttora mèta di numerosi pellegrinaggi.
E’ così che si spiega la rappresentazione iconografica di San Giacomo con in mano il bastone del pellegrino e il rotolo del Vangelo, caratteristiche dell’apostolo itinerante e dedito all’annuncio della “buona notizia”, caratteristiche del pellegrinaggio della vita cristiana.
Da San Giacomo, dunque, possiamo imparare molte cose: la prontezza ad accogliere la chiamata del Signore, l’entusiasmo nel seguirlo sulle strade che Egli ci indica, la disponibilità a testimoniarlo con coraggio.
Così Giacomo si pone davanti a noi come esempio di generosa adesione a Cristo. Egli, fu proprio il primo a condividere con gli Apostoli il martirio. E alla fine, riassumendo tutto, possiamo dire che il cammino non solo esteriore ma soprattutto interiore, dal monte della Trasfigurazione al monte dell’agonia, simbolizza tutto il pellegrinaggio della vita cristiana, fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio.
Seguendo Gesù come san Giacomo, sappiamo, anche nelle difficoltà, che andiamo sulla strada giusta.
Papa Benedetto XVI